mercoledì 10 novembre 2010

AREA EXPO: PROPOSTA DI VARIANTE AI P.R.G. VIGENTI NEI COMUNI DI MILANO E RHO

La Città Ideale: OSSERVAZIONI
Proponiamo qui di seguito la nostra osservazione che sarà presentata entro il 18 Novembre (termine previsto) al Comune di Milano.

L’evento Expo, fino ad oggi immaginato intelligentemente per contribuire a risolvere la fame nel mondo, arrischia di diventare una cosa ridicola o, peggio, di speculazione, se l’impianto previsto per ospitare le 180 Nazioni con l’impegno, da parte loro, di coltivare ognuna la coltivazione delle loro terre in uso, finisce col finire dell’esposizione universale. Ha senso invece soltanto se continua in modo che veramente possa servire per il futuro. Nel caso in cui le Nazioni invitate non intendessero continuare, il terreno coltivabile resterebbe a disposizione per qualsiasi azienda agricola.
Si osserva quindi che, non ottemperando a quanto richiesto con questa nostra osservazione, e cioè che quanto allestito nei terreni previsti per l’Expo non finisca quando finisce l’esposizione ma continui, comunque agricola, nel tempo, l’amministrazione comunale di Milano subirà l’onta di aver buttato via irresponsabilmente soldi dei cittadini e di aver esclusivamente favorito le imprese costruttrici e gli attuali proprietari dei terreni, cambiando loro la destinazione da agricola a residenziale.
Si ritiene giusto che certi terreni, previsti nel PRG attuale come agricoli, possano per un evento inimmaginabile allora, diventare i più idonei per l’installazione Expo, e quindi il PRG stesso possa essere rivisto e corretto in forza di un evento straordinario che, se continuato dopo l’Expo ne possa continuare il valore, come continua il valore della Tour Eiffel a Parigi e della Galleria del Sempione a Milano; non si può invece ammettere che i soldi dei cittadini vengano buttati via per costruire manufatti che, con altrettante spese, saranno da demolire.
Dato che, attuando quanto richiesto dall’Expo, si devono prevedere, oltre ai terreni a coltivo, capannoni per esposizione dei prodotti e abitazioni per tutte le Nazioni conduttrici della parte agricola, per un totale di circa 2.000 persone, si potrebbero prevedere tali strutture in un complesso unico sospeso, dove sarebbero riservate volumetrie gratuite come dovuto compenso ai proprietari dei terreni, dopo la riqualifica del Piano Regolatore Generale. Tale complesso, sfruttando le tecnologie moderne e costruendo tanto in altezza che in larghezza, lascerà anche il terreno sotto di sé libero e potrà determinare un esempio di urbanistica nuova, adatta a risolvere i problemi scaturiti dalle scoperte del primo ‘900 e le relative invenzioni. In questo modo si eviterebbe anche di costruire le case al di là del canale navigabile, che necessiterebbero di continui servizi di attraversamento.
E’ interessante notificare anche quanto l’ing. Antonio Migliacci, uno dei maggiori strutturisti del mondo, dice a proposito del progetto “Città Ideale di Guglielmo Mozzoni”, che propone a soluzione del progetto per l’area Expo per risolvere la fame nel mondo.