lunedì 24 maggio 2010

2010

Quanto scritto sul mio Blog dal 2007 non ha avuto fortuna contro l'incalzare di City Life, che oggi sta seriamente minacciando la salute pubblica di Milano. Non mi resta che rivolgermi ai milanesi avvertendoli di quello che sta succedendo e che succederà se non reagiranno.
Comincio con questo articolo (nel post precedente) contro alcuni aspetti della City Life.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra esagerato pensare alla salute pubblica.

Anonimo ha detto...

Cosa sta succedendo? City life mi sembra che abbia un progetto approvato dal Comune, il quale, per inciso dovrebbe occuparsi anche di salute pubblica!

Lorenzo Degli Esposti ha detto...

Caro Mozzoni, cari Anonimi,
credo che la vicenda City Life non presenti solo problemi formali architettonici o di salute pubblica. Oltre al problema del grattacielo-viagra che verrà forse trasformato in grattacielo-stivale (per meglio contestualizzarlo nella penisola?), che dire del museo-gabinetto? Evidentemente il pubblico e la committenza milanese non meritavano molto di più, avrà pensato qualche progettista. Ma non sono queste le sole perplessità sull'operazione: con deliberazione 2425/2008 a votazione unanime, la Giunta comunale di Milano ha sì approvato definitivamente la Variante al Programma Integrato di Intervento Citylife, ma con indice territoriale di 1,15 mq/mq, senza quota di edilizia convenzionata. Solo un paio di mesi dopo, la medesima amministrazione ha fissato una capacità edificatoria per i Programmi Integrati pari a 0,65 mq/mq, con quota obbligatoria del 20% di edilizia convenzionata o, alternativamente, pari a 0,75 mq/mq, con quota minima di edilizia convenzionata pari al 50%. Ora mi chiedo: possibile che il Comune di Milano cambi così repentinamente idea circa i volumi da insediare entro i suoi confini? E circa la quota parte di questi volumi da dedicare ai più bisognosi? Sarà forse tutto ciò in relazione alla proprietà delle aree? Ma la legge non è uguale per tutti? Credo che non sia il grattacielo l’unica cosa che è andata storta in questa operazione all’italiana. E non dico questo perché io sia contrario ad urbanizzazioni ad alta densità o a sistemi edilizi sviluppati in altezza: semplicemente è triste vedere come un’amministrazione si limiti a tutelare l’interesse di pochi, invece di garantire l’interesse di tutti promuovendo innovative forme di disegno urbano ed architettura illuminata.