lunedì 24 maggio 2010

CITY LIFE & C.

L’intenzione e la strana formazione di un Archistar minaccia la vita di Milano.

Da quando è nata City Life gli Architetti veri si sono domandati cosa sarebbe successo se i progetti dei cosiddetti Archistar sarebbero stati realizzati. A prescindere dal fatto che un Architetto agisce su commissione e quindi anche la commissione di City Life stupisce per la disinvoltura con la quale un giorno ammette per lo stesso progetto uffici e l’altro giorno abitazioni, è offensivo che il cosiddetto Archistar proponga di trasformare l’arte dell’architettura, che è “l’arte di abitare”, in manifestazioni estemporanee completamente in contrasto con un’abitazione comoda e serena.
La fantasia può arrivare all’idiozia soltanto se non fa del male agli individui; difatti essa può arrivare a forme stravaganti e creare mondi surreali solo come oggetti che non danneggino l’abitare, cioè opere che non hanno niente a che vedere con l’architettura ma possono essere solo ad ornamento dell’urbanistica, cioè soltanto come oggetto unicamente visivo e non abitabile.
Il fatto che il cosiddetto Archistar possa approfittare dell’Amministrazione committente, aumenta ancora di più il disagio del cittadino che si vede accogliere dall’Amministrazione Comunale la beffa dell’Archistar.

E' molto facile per gente in buona fede prendere per oro colato quello, che in fatto di programmazione, possa dire qualsiasi Archistar. Ritengo quindi inutile fare critiche sui progetti, che o belli o brutti, che intelligenti o meno, che economicamente sostenibili o no, non minacciano l’incolumità dei cittadini. Speriamo altresi', che possano ugualmente avere l’effetto desiderato. Quello che non è ammissibile è il fatto di approfittare della benevolenza patetica del cittadino, per condannarlo a vivere pericolosamente e malamente, solo per il desiderio di un archistar che ha voglia di far parlare di se'. Mi riferisco in particolare al grattacielo nato storto e rimaneggiato in soluzioni diverse fino ad arrivare alla forma di uno stivale al rovescio con un enorme piede sospeso nel voto. Spero che questo malaugurato progetto sia condannato da una parte dell'ordine dei medici per quanto riguarda l’insopportabilità nervosa dell' individuo, e dall’altra da strutturisti onesti che non si adattino a calcolare strutture di ingente ed inutile costo.
Sarebbe già qualche cosa ma resta comunque triste che come programma urbanistico dell'avvenire l’Amministrazione Comunale abbia scelto di vivere un po’ sotto terra e un po’ sospesi nel voto, con scarsissime possibilità di salvarsi in caso di incendi o imprevisti, e di avere l’automobile che oggi è parte di noi stessi, posteggiata sotto terra a chilometri di distanza dall'abitazione.
Scrivetemi in proposito, rispondendo a questo articolo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile architetto, le sue sono argomentazioni molto condivisibili anche se le vedo poco praticabili. La Sua e' una autorevole voce nel deserto... menomale che c'e'. Continui a cantare le Sue... prima o poi qualche politico potrebbe cavalcare la sua idea e allora tutto potrebbe cambiare.
Buona fortuna.
Silvano.

STREETstudio ha detto...

gentile architetto ho scoperto solo oggi l'esistenza di questo blog, "amici della città ideale".
vorrei fare qualche cosa e le chiedo il permesso di inserire il suo commento su repubblica di oggi all' interno del mio blog.
cordialmente

Anonimo ha detto...

MI CHIEDO COME MAI IN MOLTI SI DICHIARINO QUANTOMENO SENSIBILI ALL'ARGOMENTO ED ALLE ARGOMENTAZIONI PROBABILMENTE IN MODO DEL TUTTO TRASVERSALE RISPETTO ALLA POLITICA ED AI PARTITI E COME MAI MILANO E NON SOLO SIA NELLE MANI DI UNA BANDA DI CAPRONI INFEROCITI. BUONA FORTUNA NON TANTO ALL'ARCHITETTO MOZZONI MA A MILANO. COSA DIREMO QUANDO IL PROSSIMO SINDACO SARA' BOSSI?
G

Anonimo ha detto...

Gentile Architetto mi sento autorizzata a commentare il suo blog in quanto sono stata da anni in ammirazione della sua città ideale al punto che l’ho proposta al Comune nonché all’assessorato della mia città natale nel nord.est. ,progetto che aveva suscitato entusiasmo e grande interesse ma…come tante cose in Italia l’hanno lasciato naufragare per ragioni pecuniarie.. Sono entusiasta del suo progetto in quanto fisiologicamente adatto all’uomo e ,con questo non voglio dimostrare contrarietà a qualsiasi sperimentalismo contemporaneo , ma per darle un esempio di abitabilità le posso raccontare la mia esperienza nella torre storta dell’albergo che si trova alla nuova fiera di Milano. Un orribile sensazione di nausea e di perdita d’equilibrio. Come si sentiranno i passanti che transiteranno vicino a city life o meglio come si sveglieranno la mattina coloro che avranno dormito in un grattacielo che pende? A dir poco, spaesati e con il maldimare!

Maria luisa de Banfield Mosterts